04
APR
2019

Joppolo ed il monte Poro

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Giorno di festa domenica 31 marzo nel borgo di Joppolo, ridente località turistica in provincia di Vibo Valentia. Sono presenti: il sindaco, il parroco, le forze dell’ordine, i volontari del comune, diverse associazioni provenienti da tutta la regione e naturalmente il Club Alpino Italiano. Si celebra l’inaugurazione del sentiero n° 715 Cai, dove il primo numero si riferisce al settore in cui ricade il percorso, in questo caso è il n° 7 ( in tutta la Calabria i settori sono 9) mentre il 15 è il numero assegnato dal Catasto Sentieri del Club Alpino Italiano. Si parte dal lungomare di Joppolo, dominato dalla “Torre Parnaso”, al confine con il comune di Nicotera, una torre di guardia costruita dagli angioini nel XIV secolo, di forma circolare con ingresso al primo piano, a cui si accede per mezzo di scala esterna. All’interno è visibile un focolare, il cui utilizzo era destinato alla segnalazione del pericolo che proveniva dal mare. Di giorno si provvedeva a provocare del fumo che la canna fumaria portava in alto come segnale di pericolo per la popolazione del luogo e per le altre torri poste nelle vicinanze, mentre di notte bisognava accendere un fuoco sulla sommità della torre. Oggi è bellissimo, ci sono famiglie, giovani e bambini si divertono ad ammirare i suggestivi panorami ed i colori delle fioriture primaverili. Attraversiamo due antichi borghi, Joppolo e Caroniti, caratterizzati da stradine realizzate in pietra granitica del luogo, fermandoci, ogni tanto, ad osservare il golfo di Gioia Tauro con il suo porto, lo Stretto di Messina e cercando di intravedere l’Etna, lo Stromboli e le isole Eolie (poco visibili oggi). Nella frazione di Caroniti è possibile visitare la chiesa di San Gennaro vescovo e martire, le cui origini, secondo alcune fonti ecclesiali, risalgono intorno all’anno 272 a Calafatoni, un antico villaggio nei pressi di Caroniti di cui è Santo patrono. In questa località è possibile gustare prodotti protetti dal marchio «DE.CO», come l’apprezzatissimo «pecorino di Monte Poro», la ricotta di pecora e la ‘nduja di Spilinga. Distribuite lungo l’intero percorso, per buona parte affiancato da tipici muretti a secco di antica arte contadina, vi è la presenza di alcune fontane pubbliche alimentate da sorgenti naturali come le fontane: “La Pineta”, “A Vecchia”;“Mbarcaturi”; “Romania” e “Madonna del Carmine”. Dal punto di vista gastronomico, il protagonista indiscusso della cucina joppolese è il polpo, infatti ogni anno il 4 di Agosto si svolge la “Sagra du pruppu”. Altri importanti prodotti sono: il miele, il vino e gli insaccati come salsicce, soppressate e capicolli di maiale. Dopo un paio d’ore di cammino, giungiamo alla frazione di Monte Poro, a 700 metri sul livello del mare, dove sorge, tra pini e castagni, il santuario della Madonna del Carmelo, fondato da un pastore, frate Carmelo Falduto, che abbandonò il gregge per dedicarsi alla sua costruzione, così come gli era stato chiesto in sogno dalla Vergine Maria. Il nome del monte deriva dalla parola latina «Porus» che significa «passaggio». Dopo la sosta al santuario, un lauto pranzo con prodotti tipici locali. 

Marco Garcea – Accompagnatore Sezionale Escursionismo

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