Nei giorni sabato 21 e domenica 22 giugno si è svolta l’escursione notturna organizzata annualmente dal CAI di Catanzaro in coincidenza del solstizio d’estate.

Ci siamo quindi ritrovati tutti, puntuali, allo svincolo autostradale di Campo Tenese e alle 14.00 siamo partiti dal Colle dell’Impiso (metri 1585 s.l.m.)  per raggiungere le sorgenti del fiume Frido (metri 1940 s.l.m.) dopo circa tre ore di marcia.

A differenza dell’anno passato, quando il tempo è  stato incerto, quest’anno siamo stati più fortunati e abbiamo goduto per due giorni di un tempo splendido e il cielo è stato sempre sereno.

 In poco tempo abbiamo montato le tende e la serata è trascorsa in un clima allegro e fraterno anche tra quelli che si conoscevano meno.

 Intanto il sole si andava a nascondere dietro il monte Pollino e dopo cena molti di noi sono entrati nel regno di Morfeo.

 Alle 4.00 eravamo tutti in piedi e anche se faceva freddo, appena usciti dalle tende abbiamo ammirato un cielo stellato che a quelle altezze è ancora più scintillante: si potevano vedere chiaramente le costellazioni che indicano i punti cardinali.

 Subito dopo tutti in fila con le lampade frontali accese e, sotto l’attenta guida di Vittorio Luzzo e Francesco Colao, ci siamo incamminati verso la vetta della Serra delle Ciavole dove ognuno di noi si è sistemato nella posizione migliore per assistere alla prima alba dell’estate 2014 e fissare questi momenti suggestivi nelle macchine fotografiche.

Il cielo ad oriente ha incominciato a diventare più chiaro e la linea dell’orizzonte, in lontananza sul mare Ionio, si tingeva di un rosso fuoco fino a quando il sole è apparso e si è alzato sempre di più illuminando  lo  splendido panorama che si presentava sotto di noi. Con pazienza Vittorio ci ha descritto i luoghi che stavamo contemplando: il grande bosco della Fagosa, le gole del Raganello, l’imponente mole della Timpa di San Lorenzo e più lontano la Falconara ed il monte Sparviere. Alle nostre spalle anche le vette solenni del Dolcedorme, del Pollino, della Serra del Prete e della Serra di Crispo sono state illuminate dai primi raggi e sono apparse in tutta la loro bellezza.

Dopo aver fatto colazione al campo base, ci siamo incamminati verso il “giardino degli dei” ammirando i millenari pini loricati presenti lungo il percorso.

Una sosta obbligata è stata fatta vicino ai resti del grande pino, chiamato affettuosamente dagli escursionisti “zio Peppe”, che è stato bruciato da ignoti quando è stato istituito il Parco del Pollino ed era stato scelto come simbolo del parco stesso.

Le guide ci hanno fatto visitare le sorgenti del Raganello e dopo una breve salita abbiamo percorso tutta la cresta della Serra delle Ciavole ammirando i due versanti che presentavano sotto di noi in un panorama a 360 gradi.

Le fatiche del cammino sono state ricompensate dalle emozioni che abbiamo provato e le immagini di luoghi straordinari resteranno sicuramente nella nostra memoria.

                                                                       Giacinto Sdanganelli

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