E’ ancora notte quando siamo in viaggio per raggiungere Valle Piana, il punto di partenza per il tetto della Calabria, sua maestà il “Dolcedorme”, dalla direttissima. Il primo spettacolo del giorno è l’alba, una luce graduale con il sole a “scalare” verso il cielo ad annunciare che oggi sarà una bella giornata per gli “scalatori”. Cielo azzurro e sole raggiante ci faranno compagnia per tutto il cammino, in particolare lungo il crestone roccioso detto “dei loricati”, il nome la dice tutta sullo spettacolo che abbonda in questo luogo unico della Calabria. Tra spuntoni di roccia che mettono a dura prova braccia e gambe, raggiungiamo il “Campo Base” a 1900 mt di quota, dove il colpo d’occhio è assolutamente mozzafiato. Di fronte spiccano le dolomitiche pareti di vetta,  in fondo le montagne della Sila, la punta del monte Cocuzzo, uno spicchio di mare Tirreno, e gran parte della Calabria. Si prosegue per il “Cippo Grandinetti”, lo raggiungiamo dopo aver contemplato innumerevoli e maestosi pini loricati (pinus leucodrmis Ant.). Queste piante dimorano nella penisola balcanica e in Italia, in maniera naturale ed esclusiva, e si possono ammirare proprio qui, in questa parte di Appennino Calabro-Lucano del massiccio del Pollino e per questa unicità il pino loricato è stato scelto quale simbolo del Parco Nazionale del Pollino. Il tempo di una breve sosta e proseguiamo per l’imbuto, lo stretto passaggio roccioso che affrontiamo e superiamo con non poche difficoltà. Ci ritroviamo a fronteggiare le ultime rocce per guadagnare la cresta che finalmente ci accompagna sino alla cima. Ed eccoci in vetta, più in alto in Calabria e per tutto l’appennino meridionale non si può andare e lasci alle spalle tutta la fatica compiuta per arrivare quassù. In alto ti senti un uomo nuovo, diverso, e tutta questa bellezza la porti a casa e la piazzi nel cassetto del tuo cuore.

Dati tecnici: 11 ore; 21 km; 1560 metri di dislivello con pendenze fino all’80%.

Marco Garcea – Accompagnatore ASE