29
APR
2014

A ISCHIA “L’ISOLA VERDE” – MONTE EPOMEO E PIANO LIGUORI – il racconto

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25AD ISCHIA: “L’ISOLA VERDE” – MONTE EPOMEO E PIANO LIGUORI

25 Aprile 2014, sono le 6,45 del mattino quando, in piazza Matteotti di Catanzaro, un gruppo di soci ci ritroviamo per attendere l’autobus che ci condurrà ad Ischia per una tre giorni tra il Monte Epomeo, Piano Liguori ed alcuni borghi dell’isola verde.

Ore 7.00 partenza.  Davide è il nostro simpatico e sempre disponibile autista che, insieme alla moglie Anna, farà parte del nostro gruppo. Soste a Lamezia Terme e Cosenza per imbarcare gli altri soci partecipanti.Alla fine siamo 43 i soci alla volta di Ischia.

Alle 13,30 raggiungiamo Pozzuoli, da dove ci imbarcheremo alle ore 15,00 sul traghetto che ci porterà al porto di Casamicciola. Abbiamo tempo per una breve visita di Pozzuoli famosa per il bradisismo.

Il bradisismo è un fenomeno lento e graduale che causa l’emersione o la sommersione degli edifici e della costa tanto che, nella zona del Porto di Pozzuoli, il suolo si è così innalzato da far fuoriuscire una lingua di sabbia là dove prima c’era il molo. Questo perché l’attività bradisismica a partire dal 1984 è stata soggetta a una violenta crisi che ha causato  un sollevamento complessivo di 180 cm.

Sono le 14,30 quando raggiungiamo il molo e saliamo sul traghetto che in un’ora, passando per l’isola di Procida,  ci conduce  a Casamicciola. Da qui possiamo ammirare  il maestoso Monte Epomeo, del quale, domani durante la prima escursione raggiungeremo la cima, la  più alta dell’isola d’Ischia (789 metri). Al suo nome si sono date diverse derivazioni, le più attendibili sono: Epopon o Epopos che significa “io miro”, “io guardo” altri dal greco Epopeus (in latino Epomeus) “guarda intorno”.

Attraverso una strada che scorre lungo la costa, andiamo verso l’albergo. I nostri sguardi sono rivolti verso le spiagge affollate di turisti che fanno il bagno tra le conformazioni rocciose dalle forme strane che sono ubicate nel mare. Lungo il percorso incontriamo il nostro presidente Salvatore con famiglia, arrivando da Napoli, si uniscono a noi. Sono le 16,45 quando raggiungiamo l’hotel, dove, velocemente ci sistemiamo nelle camere e ci diamo appuntamento per andare tutti insieme a Panza, una frazione del comune di Forio, dove si svolge la sagra delle fava, organizzata dalla pro-loco, a cui noi parteciperemo.

Raggiunta la piazzetta di Panza, siamo pronti ad assaggiare le fave cotte, crude accompagnate da pane e pancetta, il tutto bagnato da un buon vino, e allietato dalla musica di piazza. Dopo aver riempito la “Panza”, il presidente Salvatore si trasforma in animatore di piazza coinvolgendo in balli, canti e trenini i soci ed i partecipanti alla sagra. Dopo tanto divertimento, alle 23,30 rientriamo in hotel a riposare perché ci attende una giornata di cammino.

26 APRILE

Dopo una buona colazione in hotel, alle 9.00 partiamo per la nostra escursione sul Monte Epomeo. Il cielo grigio ed una leggera pioggia non promette niente di buono, ma non fermerà la nostra voglia di camminare per i sentieri di Ischia. Seguiamo la nostra guida della neonata sezione di Ischia del Club Alpino Italiano (appena un anno di attività). Percorriamo un lungo tratto tutto in salita con viste panoramiche su Forio, Sant’Angelo, e all’orizzonte le isole di Santo Stefano, Ventotene, Ponza ed il litorale laziale fino a Terracina. Man mano che si sale i rumori delle auto, delle moto ape lasciano spazio ai suoni della natura e ci si immerge nella tranquillità più assoluta. Il sentiero è frutto di un  lavoro spettacolare della natura, viottoli e canali scavati dall’acqua conducono alla vetta. La raggiungiamo dopo 5 ore di cammino tra un fitto bosco puntellato di grotte e rocce lavorate dal vento e le intemperie della natura. La vetta è coperta da una fitta nebbia. Essa è costituita da un enorme masso di tufo verde nel quale sono scavati un eremo e la chiesetta dedicata a S. Nicola di Bari. L’eremo fu ristrutturato ed ampliato nel 1754 da Giuseppe D’Argouth, all’epoca capitano del castello Aragonese, il quale, un giorno, inseguendo due soldati ribelli, fu da essi affrontato e quasi ucciso. In quegli istanti fece un voto a S. Nicola di Bari, e nel caso fosse sopravvissuto sarebbe diventato un eremita. Miracolosamente scampò alla morte e così si ritirò insieme a 12 compagni d’armi nell’eremo del monte Epomeo. Da qui si domina l’intera isola, si possono ammirare Capri, Ponza, Gaeta. Lamartine scriveva a proposito dell’Epomeo  “luogo paradisiaco dove l’anima si innalza a Dio e dal quale l’occhio beato si espande in un panorama incantevole e meraviglioso che nessuna penna potrà riprodurre, dove si vive l’aria di un altro mondo.”

Ci rifocilliamo consumando la colazione, creando un cerchio umano attorno alla vetta in compagnia di un simpatico cane che chiede, con molta discrezione, di poter pranzare con noi. Ultime foto di rito e si prosegue per Serrara Fontana, il comune più alto e meno popoloso dell’isola. Si prolunga dal mare con il piccolo borgo di pescatori di Sant’Angelo fino all’ Epomeo. Qui ad attenderci l’autobus che ci conduce all’hotel. Ore 19.30  cena con menù locale a base  di pasta al sugo di coniglio all’ischitana, coniglio all’ischitana, orata al limone, dolce. Al termine, una piacevole passeggiata per il centro storico di Forio.

27 aprile Colazione ed alle ore 8.00 si parte per Piano Liguori, piccola località un tempo abitato da famiglie di contadini che scendevano a valle per vendere i loro prodotti. Si segue  un sentiero che ci conduce verso la chiesa della Madonna di Montevergine, ubicata in una zona detta dello Schiappone ( da “le schiappe” in dialetto ischitano sono i terrazzamenti del terreno coltivato a vite).
La camminata  prosegue lungo un percorso spettacolare dal punto di vista panoramico, lo sguardo spazia dal mare aperto fino alle spettacolari insenature abitate dai gabbiani. Terra fertilissima questa, che produce uva, alberi da frutto e verdura in abbondanza. Inoltre si produce un particolare tipo di fagioli, detti zampognari, ed anche un ottimo olio. Il tempo scorre velocemente.  L’autobus ci aspetta al termine del sentiero e così ci dirigiamo verso il porto di Casamicciola. Una breve sosta per consumare velocemente un pezzo di pizza ed alle 15.05 siamo sul traghetto per rientrare in Calabria. Un ringraziamento ai soci del Cai di Ischia che ci hanno guidato per i sentieri naturalistici dell’isola ed a tutti i soci  per la composta e ordinata partecipazione…alla prossima…   Socio Marco Garcea

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